Post by Lun@Chi canta questa canzone?????
Povia
http://www.sorrisi.com/sorrisi/diretta/art023001021226.jsp
La strana storia di Povia che a Sanremo ha già vinto
La sua canzone "I bambini fanno oh" fa da colonna sonora alla grande iniziativa umanitaria voluta da
Paolo Bonolis in favore del Darfur. E per alcuni è la vera rivelazione di quest'edizione
4/3/2005
di Nicoletta Brambilla
Quando Paolo Bonolis lo ha scelto era convinto che potesse vincere il Festival. La sua canzone
"Quando i bambini fanno oh" lo aveva colpito al cuore. Il brano non passò inosservato anche a Dario
Salvatori, uno dei componenti della giuria selezionatrice. Sapeva di averlo già sentito, quelle
parole e quel modo di cantare non gli erano nuovi. Scartabellando tra filmati e registrazioni scoprì
infatti che Giuseppe Povia aveva già eseguito il brano nel corso del Festival di Recanati. "L'avevo
solo accennato" si giustifica ora il cantautore. "Mi ero aggiudicato la manifestazione con "Mia
sorella", un brano autobiografico che racconta il rapporto affettivo tra fratello e sorella, quando
mi chiesero di accennare una mia nuova canzone. Avevo appena finito "I bambini fanno oh" e l'ho
cantanta". A questo punto la gara sanreme se l'era giocata, ma la coppia Bonolis/Mazzi hanno ben
pensato di recuperare la sua partecipazione, proponendolo come testimonial di "Avamposto 55", la
raccolta fondi a favore delle popolazioni del Darfour. Anche se fuori gara, la sua esibizione ha
fatto centro, ha colpito al cuore i telespettatori. Il suo brano è inserito nella compilation delle
canzoni del Festival in vendita con "Sorrisi". Nato a Milano 32 anni fa, Giuseppe Povia è un
musicista autodidatta. "Ho smesso di studiare dopo la terza media", racconta. "E a 16 anni ho
iniziato a suonare la chitarra seguendo un corso comprato in edicola. Così ho scoperto che quello
che volevo fare era scrivere canzoni. Sono cresciuto a pane e musica italiana. Ho sempre ascoltato
Vasco Rossi, Rino Getano, Franco Califano, ma anche Claudio Baglioni. Mi piacciono le sue metafore,
forse perchè io invece scrivo in modo diretto affinchè il messaggio arrivi senza filtri. Per
realizzare un brano ci impiego anche più di un anno. Scrivo, riscrivo, modifico, correggo. Non
capisco quelli che dicono di riuscire a confezionare un pezzo in una notte". In questi giorni è
uscito il suo primo cd intitolato "Evviva i pazzi", sottotitolo "Che hanno capito cos'è l'amore". Il
video che accompgna il disco è stato girato a Milano al quartiere della Bovisa e ha per protagonista
un bambino che viene ammanettato perchè ha scritto una frase della canzone sui muri. Tra me e lui
c'è un fitto scambio di sguardi. Non sempre chi scappa è colpevole". Il cd contiene dieci brani nati
da un percorso tormentato e sofferto che hanno portato Povia verso la fede e non la religione, come
lui tiene a precisare. "Ho vissuto anni tormentati, alla ricerca di me stesso. Ora sono felice. Ho
una compagna meravigliosa, Teresa, che ho conosciuto all'isola d'Elba, undici anni fa e da allora
non ci siamo più lasciati. Il primo gennaio è nata Emma, la mia prima figlia. E' stata la prima nata
dell'anno e per questo è finita su tanti quotidiani. E poi a Firenze, dove abito ora, ho aperto una
piccola scuola dove vorrei allevare giovani cantautori. Forse non riuscirò a tenere tutto sotto
controllo, non riuscirò a seguire tutto, ma come mi ha insegnato il mio padre spirituale è molto
importante avere progetti, crederci".
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http://www.festivaldisanremo.com/55povia.asp
Fuori concorso
Quello che se la sarebbe giocata.
Siamo sommersi di richieste sulla canzone di Giuseppe Povia. Vi accontentiamo.
Giuseppe Povia Era tra i 51 della selezione che si tennne a Roma dopo Natale. Tutto suggerisce che,
se la sua "I bambini fanno oh" non fosse stata eseguita in pubblico -maldestramente, glossa Bonolis-
al premio Recanati, sarebbe stata al festival. E avrebbe fatto assai bene, con tutto quello che si
sente in giro.. E Bonolis sembra essersi ricordato di essere il direttore artistico della
manifestazione, e allora - santi numi - ha trovato un angolo d'ombra al fuoco incrociato delle
trincee del festival. E così, a far da colonna sonora dell'iniziativa per il Darfour eccoti il
Povia.
La canzoncina è gradevole, leggera. Riesce a dare dignità di verso anche a u'uso dell'infanzia come
far pace mignolo a mignolo recitando formulette magiche su angioletti e diavoletti.
Non è un capolavoro. Ma un concentrato di semplicità, gocce di dolce e di amaro a corredo di clip
dal South Darfour. E soprattutto, è una filastrocca semplice, gradevole e responsabile. Fuori
concorso, si segnalerà, e peccato non poterla mantenere negli annuali. Se una canzone è stata
eseguita una volta a trecento persone, che cosa cambia mai? Misteri di Sanremo, che si sdoppia in 5
categorie ma perde tempo istericamente su cattiverie come lo sputtanamento del non inedito, che non
vuol dire come allore mai stampato o mai pubblicato (scripta manent), ma mai trasmesso (verba
volant). Come se fossimo negli anni 50. E comunque ogni anno quante energie sprecate.
Fuori concorso, , si ricordano alcuni grandi successi di pubblico: Mi scappa la pipì papà di Pippo
Franco stracciò tutto il resto del festival 1979, tanto da ripeterlo nel 1980 con La puntura e nel
1983 con Chi chi chì, co co co, il primo rap al festival. Non tutte le ciambelle riescono col buco.
Nel 1982 il cantautore Donovan, quello di Mellow Yellow, porta una piccola inquietante come la
figlia Astrella.
Una sua nota stampa ufficiale ci regala di lui alcune note, che potrebbero applicarsi
indifferentemente a Robbie Williams o a Tiziano Ferro.
Il suo look a volte stravagante ed eccentrico esprime la sua personalità cosmopolita riscontrando
per questo numerose critiche. Nel segno dello scorpione, passionale ed enigmatico, ama il nero, il
bianco, il vino rosso, l'Inter, il mare, fumare...e le coccole!
Non sopporta l'ipocrisia, la montagna, i posti affollati, l'aereo, i superalcolici, i giorni rossi
del calendario e la televisione.
Dietro di lui l'oculato occhio del Giancarlo Bigazzi, che per ogni cantonata che ha preso (Liliana
Tamberi 1999, tal Marco Guerzoni nei big, 1996) ha indovinato due o tre miniere d'oro.
Un ritratto più bohemien ce lo offriva invece il sito del premio Recanati, da lui vinto nel 2003:
Giuseppe Povia, in arte Povia, 30 anni, è nato a Milano ma ha vissuto gran parte della sua vita
all'isola d'Elba dove risiede. Con un passato travagliato alle spalle, senza fissa dimora in perenne
fuga dalla famiglia, Povia è solito ricordare "sentirmi senza affetti e senza domani.sono cose che
restano". Nonostante ciò ama sorridere, osservare la gente e godersi la vita. Amante del vino rosso
e della provocazione non è insolito vederlo per strada indossare la gonna al posto del comune
pantalone.
Protagonista e figlio dei suoi tempi nel bene e nel male, ama coniugare rosario e trasgressione.
Sono religioso, leggo la Bibbia, dico anche il rosario. Amo il vino rosso, quello buono tipo
Brunello. E mi piace andare in giro in gonna. Lo vedo.! È una piccola provocazione: una donna si
mette la gonna o i pantaloni, gli uomini no. e, paradossalmente, mi dà sicurezza. Ci dice in
un'intervista di alcuni anni fa
L'album di Povia si chiama Evviva i pazzi. La sua canzone sarà inserita anche nella prossima
ristampa una delle 2 compilation del Festival (noi ovviamente l'abbiamo comprato questa mattina e
siamo arrivati lunghi).
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Paso