Post by PasoPost by bearSi, io dico 4 "SI"!
io sono ancora "indeciso"... almeno sull'agire non sul come...
Non ho dubbi sul tuo "come", ti conosco. E' comunque una posizione.
Tuttavia vorrei parlare della importanza della "battaglia" in corso nella
quale interagiscono infiniti risvolti ideali.
1) Della laicità dello Stato.
Lo Stato, ogni Stato che si autoponga in qualifica di "democratico", per
imprescindibile logico assunto, non può che essere LAICO.
Questo non vuol affatto dire che laico sia sinonimo di "antireligioso",
infatti è nella natura intrinseca dello Stato Laico il rispetto infinito e
profondo per le convinzioni religiose dei cittadini.
Ma se ogni cittadino deve essere totalmente libero di perseguire la propria
strada di coscienza, è altresì vero che NESSUNO può imporre a NESSUNO
qualsiasi convinzione!
2) Dell'etica dello Stato LAICO:
Nessuna etica di questo mondo può essere scritta o codificata. Nell'istante
stesso che si ponesse punto fermo un tratto etico, di per se stesso
diverrebbe
ipso facto un precetto MORALE, e in quanto tale, RELATIVO o coordinato ad un
pensiero, una ideologia, una religione, un costume.
Se poi qualcuno si desse da fare affinchè quel dato precetto MORALE possa
assurgere alla impossibile dignità di codificato ETICO (un ossimoro), di
fatto starebbe operando per l'intransigente imprescindibilità
dell'osservanza di una
morale relativa ad un codificato storico, fatto secondo e scaturito da una
ideologia, religione ecc. ecc.
Per sua natura ogni religione fa assurgere a principio etico ogni suo
precetto, dottrina ideologia.... ed ecco dunque sfornato l'ASSOLUTO!
L'etica ASSOLUTA è dunque propria delle religioni (anche delle ideologie,
specie
totalitarie).
Un principio afferente ad una "etica assoluta" è, per definizione, assoluto,
incontrovertibile, indiscutibile, ineludibile e obbligatorio.... COSTI QUEL
CHE COSTI.
L'etica assoluta è dunque quella che porta ai conflitti per indisponibilità
al confronto ed alla mediazione.
Potrebbe uno stato democratico conformarsi all'etica assoluta? Mai, nemmeno
nell'ipotesi teorica dell'incondizionata adesione della totalità degli
individui al precetto!
Figuriamoci se gli aderenti sono solo maggioranza e forse neppure
quella.....
No anche per una forma di rispetto per la SCELTA, permeata di riconosciuta
sacralità, del singolo aderente al precetto: quale mortificazione una
imposizione di legge a ciò che la propria coscienza ha già SCELTO e fatto
proprio!
Ecco dunque che l'ETICA dello Stato, se non vuol essere in perenne conflitto
o guerra, non può che essere ETICA RELATIVA, definta con disprezzo
"relativistica" soltanto dalle religioni.
L'etica relativa è figlia del confronto, della mediazione, del rispetto e
soprattutto è inspiegabile come possa essere vissuta come dittatura del
relativismo da chiccessia...
Nessuna norma improntata a tale filosofia imporrà scelte di coscienza
obbligatorie.
Ognuno potrà scegliere per se a quale etica di vita conformare la propria
esitenza, senza alcuna imposizione, nel rispetto.
Nessuna donna cattolica avrà IMPOSTI: fecondazione assistita, numero di
embrioni, congelamento degli stessi e quanto altro, ma potrà agire secondo
coscienza.
Viceversa in uno stato troppo "clerical-vessato" acune donne NON potranno
disporre di se, dei propri embrioni, del proprio utero ecc ecc.
Come è meglio?
3) Della critica della "NORMA".
Per abitudine, comodità, semplice inadeguatezza all'autopercezione, ci
facilitiamo l'esistenza conformando i nostri comportamenti alle "norme"
(qualsiasi esse siano: leggi giuridiche, morali, religiose... "comune
sentire", "comune giudizio" ecc).
Voglio adesso scandalizzarti:
Abbiamo inventato il Diritto, lo abbiamo fatto discendere dal confluire di
mille rivoli dell'esistenza e abbiamo perfino definito il "Diritto
Naturale".
Non uccidere, ad esempio è oltre che un comandamento, anche norma del
"diritto naturale" confluente a sua volta nelle normali norme che il diritto
penale di ogni paese ha.
Già, con tutte le eccezioni del caso......
La leggittima difesa, tanto per cominciare, l'uccidere in guerra ecc ecc.
Le eccezioni nella condanna dell'omicidio previste dal diritto coincidono
con la concezione dell'omicidio dal punto di vista della etica religiosa?
E se io avessi potuto uccidere Hitler nel 1939, non in guerra, sarebbe stato
un crimine?
Insomma, non voglio impelagarmi in una infinita discussione, quello che
voglio dire è che non necessariamente i limiti, i paletti che sono al posto
giusto per la tua coscienza, possono coincidere con i miei.
In nessun campo, figuriamoci nella "tutela" degli embrioni....
La DEFINIZIONE di embrione, dal punto di vista dell'etica assoluta è quella
di "essere vivente", "persona" a tutti gli effetti, punto e basta.
Dal mio punto di vista è soltanto un agglomerato cellulare SOLO
POTENZIALMENTE destinata a divenire "essere vivente" e persona, in verità,
fintanto che è FUORI dal corpo di una donna, non lo è nemmeno
potenzialmente, abbisognando di un impianto: atto cosciente e volontario.
Tale agglomerato poi non è nemmeno lontanamente senziente, autocosciente, e
non ha nemmeno ancora differenziato cellule cardiache e nervose.
Ferma restando la TUA libertà di porti limiti più restrittivi dei miei, DEVI
lasciarmi la libertà di muovermi nell'ambito della mia convinzione non
necessariamente coincidente con la tua.
Lo Stato Laico non può divenire l'esercizio della coercizione alla
condivisione da parte di minoranze all'etica della maggioranza: questa è
violenza e basta.
Lo stato laico, con la sua grandiosa etica relativa deve gartantire le
libertà di coscienza di tutti. Deve garantire perfino il cattolico
osservante alla sua libertà di NON: abortire, divorziare, inseminare artif.
, sperimentare eccetera eccetera.
Visto poi che tutto sommato non è nemmeno vero che lo schieramento contrario
al referendum rappresenti la maggioranza, mi vuoi spiegare che cazzo di
aberrante violenza sarà perpetrata quando il 20% di individui contrari al
referendum si alleeranno al 31% di astenzionisti fisiologici cronici?
Mio Dio, forse che aveva ragione quel Jimmy quando vaneggiava della
eliminazione del quorum?
Oramai siamo in questo casino, con una legge infarcita di bigottismo voluta
dallo schieramento cattolico trasversale transpartitico, e peggiorato dal
ricorso ad un referendum che difficilmente raggiungerà il quorum.
E se ce la prenderemo nel culo, oltre alla ricerca e alla libertà delle
coppie a ricorrere alle metodiche avanzate, avremo dato un bel calcio in
culo a tutto il risorgimento, ai principi di laicità, al rispetto ed alla
dignità della libertà di religione, alla Libertà ed avremo fatto vincere chi
con disprezzo definisce "dittatura del relativismo" il non essere di uno
stato confessionale, chi definisce l'etica relativa "pensiero debole" ecc.
ecc. e, soprattutto sarà la prima pietra di una rinnovata intolleranza che
potrà portarci all'incapacità di confronto con i "diversi" da noi e in
ultima analisi in guerra.
bear